La storia

La terra di origine del popolo dei Winnili, antico nome dei Longobardi, viene tradizionalmente ricondotta in Scania, l’attuale Scandinavia.
I Longobardi abbandonarono queste terre per spostarsi in Germania settentrionale, dove, fra I e III secolo d.C., sono annoverati tra le stirpi germaniche. E’ l’inizio di un lungo processo migratorio durato più di cinque secoli, alla costante ricerca di terre nuove e più ricche.

Nel IV secolo i Longobardi dalla Germania scesero in Boemia, si stanziarono in Ungheria, l’antica Pannonia, e da lì nel 568 invasero l’Italia.
Nel corso di questo lungo viaggio il popolo longobardo ebbe modo di assimilare altre popolazioni (Gepidi, Sarmati, Bulgari, Sàssoni, Turingi, Eruli), di condividerne cultura, tradizioni e costumi; l’aggregazione di genti tanto diverse diede vita ad una nuovo gruppo culturale.
Quando arrivarono in Italia, si unirono alla cultura bizantina.

I e III secolo

Spostamento dei Longobardi dalla Scandinavia in Germania. La terra di origine del popolo dei Winnili, antico nome dei Longobardi, viene tradizionalmente collocata in Scania, l’attuale Scandinavia.

Scesa dei Longobardi in Boemia e in Ungheria. E’ l’inizio di un lungo processo migratorio durato più di cinque secoli, alla costante ricerca di terre nuove e più ricche. Nel corso di questo lungo viaggio il popolo longobardo si unì ad altre popolazioni (Gepidi, Sarmati, Bulgari, Sàssoni, Turingi, Eruli) e ne condivise la cultura, le tradizioni e i costumi.

IV secolo

568

Invasione dell’Italia. Al loro arrivo in Italia, entrati in contatto diretto con l’eredità culturale romana, i Longobardi diedero vita a una cultura ancora nuova, coniugando la propria origine germanica con la tradizione classica e romano-cristiana.

Uccisione del re Clefi. Il regno di Clefi durò solo 18 mesi. Egli venne ucciso insieme alla moglie Masane, in un’aggressione da parte di alcuni duchi.

574

574-584

Periodo dei Duchi. Dopo la morte di Clefi, Il territorio rimase suddiviso fra numerosi ducati, governati in modo ampiamente autonomo. Questo periodo di frazionamento del regno Longobardo durò dieci anni fino all’arrivo di Autari.

Regno di Autari. L’assenza di un potere sovrano esponeva i ducati alle minacce dei Bizantini, era il momento giusto per un nuovo re: Autari. Grazie alle nozze con Teodolinda, Autari si alleò con le altre popolazioni germaniche. Inoltre, poichè la regina era di fede cattolica, a differenza dei Longobardi ariani, avvenne un’apertura nei confronti dei Romani.

584-590

591-616

Regno di Agilulfo. A seguito della morte in circostanze misteriose di Autari, la regina Teodolinda sposò in seconde nozze il Duca di Torino, Agilulfo. Quest’ultimo, sia grazie all’influenza della consorte sia a quella di Papa Gregorio Magno, si convertì al cattolicesimo.

Editto di Rotari. Viene promulgata a Pavia la prima raccolta scritta di leggi dei Longobardi.

643

712-744

Regno di Liutprando. L’apice della potenza politica longobarda si ebbe circa mezzo secolo più tardi, sotto il regno di Liutprando, che incrementò i possedimenti del regno, arrivando fino alle porte di Roma e sottomettendo i ducati ancora indipendenti dell’Italia centro-meridionale.

Donazione di Sutri. In coincidenza con la fase di espansione territoriale ai danni dei territori bizantini, di Spoleto e di Benevento, Liutprando, in segno di pace, riconobbe alla Chiesa il territorio di Sutri, celebre gesto passato alla storia come la Donazione di Sutri.

728

750

La conquista di Ravenna. La potenza militare dei Longobardi crebbe ancora grazie alle alleanze con i Franchi e gli Avari: il nuovo sovrano, Astolfo, potè così conquistare la città di Ravenna. Tale azione però ruppe i delicati equilibri politici della penisola.

Arrivo del re dei Franchi in Italia. A seguito dell’ingresso a Ravenna dei Longobardi, Papa Stefano II chiese aiuto al re dei Franchi, Pipino il Breve, che discese in Italia, ricacciando i Longobardi entro i loro precedenti confini.

754-756

774

Sconfitta definitiva dei Longobardi. Sotto il regno di Desiderio, il popolo longobardo subì la sconfitta definitiva ad opera di Carlo Magno. Questi inglobò tutti i ducati nell’Impero carolingio e imprigionò il sovrano avversario fino alla sua morte presso il Monastero di Corbie. Adelchi, figlio di Desiderio, cercò di opporsi e di guidare la resistenza da Verona, ma dovette desistere e cercare rifugio e protezione a Bisanzio.

“Historia Langobardorum” di Paolo Diacono. Paolo Diacono completa la sua opera “Historia Langobardorum”. Sei libri che narrano le geste e la storia del popolo lonogobardo dalle origini fino alla morte del re Liutprando.

789

774-1076

L’ultimo ducato: Benevento. Rimase solo il Ducato di Benevento, elevato dai Franchi al rango di Principato, che conservò la propria autonomia fino alla conquista normanna nel 1076.