Il sito UNESCO

Un unico sito
per sette luoghi

“I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è il nome ufficiale con il quale il sito seriale è iscritto alla World Heritage List dell’UNESCO. Il sito seriale è composto da 7 gruppi di monumenti, che sono situati a Cividale del Friuli (Udine), Brescia, Castelseprio (Varese), Spoleto (Perugia), Campello sul Clitunno (Perugia), Benevento e Monte Sant’Angelo (Foggia).

Sono stati nominati Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel giugno 2011, perchè rappresentano la testimonianza del ruolo significativo che il popolo longobardo ha avuto nello sviluppo spirituale e culturale dell’Europa nel passaggio tra la Classicità e il Medioevo.

I Longobardi nella World Heritage List

Il Comitato del Patrimonio Mondiale, che ha tenuto la sua 35a sessione a Parigi dal 19 al 29 giugno 2011, ha iscritto il sito seriale “I Longobardi in Italia. Luoghi del Potere (568 – 774 d.C.)” inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO il 25 giugno 2011. Rappresenta il 46° sito italiano iscritto nella famosa lista.

Il sito seriale “I Longobardi in Italia. Luoghi del potere (568-774 d.C.)” comprende i più importanti resti monumentali longobardi presenti sulla penisola italiana, da nord a sud, in corrispondenza dei territori dei principali ducati longobardi – che formarono quello che è stato definito il “primo nazione”.

Dopo il loro arrivo in Italia, i Longobardi assorbirono le tradizioni romane, la spiritualità cristiana e le influenze bizantine, integrandole con i valori germanici ereditati e dando origine a una nuova e distinta cultura che raggiunse il suo apice tra la fine del VII e l’VIII secolo d.C.

Recenti studi storici hanno riconosciuto nei Longobardi uno dei principali protagonisti del complesso periodo di transizione tra antichità e medioevo. Avviarono il processo culturale (successivamente ereditato da Carlo Magno) che trasformò il mondo antico e contribuì all’emergere dell’Europa medievale, segnando i successivi mille anni della storia occidentale.

L’elenco dell’UNESCO sottolinea così l’importanza di quest’opera e mette a tacere le nozioni di “decadenza”, “fine della civiltà” e “barbarie” che furono spesso applicate al periodo compreso tra la caduta dei Romani e la nascita dei Carolingi impero, sottolineando invece la continuità del processo storico e la compenetrazione delle diverse civiltà.

L’inserimento del sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è anche un riconoscimento dell’impegno dei numerosi enti pubblici e privati ​​coinvolti a vario titolo nella gestione dei monumenti e delle aree circostanti , che lavorano insieme dal 2006 – e lo fanno ancora oggi – secondo i principi di complementarietà e collaborazione sanciti dalla Comunità Europea al fine di elevare costantemente il livello di sviluppo delle spoglie lombarde e diffonderne la conoscenza.

I criteri di iscrizione alla World Heritage List

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Criterio II

I monumenti Longobardi sono una testimonianza esemplare della sintesi culturale e artistica che ebbe luogo in Italia dal VI all’VIII secolo tra la tradizione romana, la spiritualità cristiana, le influenze bizantine e i valori mutuati dal mondo germanico, preannunciando e favorendo lo sviluppo della cultura e dell’arte carolingia.

Criterio III

I luoghi Longobardi del potere esprimono forme artistiche e monumentali nuove e straordinarie, che testimoniano la specificità della cultura Longobarda nell’ambito dell’Europa Altomedievale. dell’alto medioevo in Europa. Nel loro insieme essi costituiscono una serie culturale unica e chiaramente identificabile, i cui molti linguaggi e finalità esprimono il potere delle diverse élites Longobarde.

Criterio VI

I luoghi dei Longobardi e la loro eredità nelle strutture culturali e spirituali della cristianità medievale europea sono molto rilevanti. Essi hanno potenziato significativamente il movimento monastico e hanno contribuito alla creazione di una meta antesignana dei grandi pellegrinaggi, Monte Sant’Angelo, con la diffusione del culto di San Michele. I Longobardi svolsero inoltre un ruolo determinante nella trasmissione al nascente mondo europeo delle opere classiche di letteratura, tecnica, architettura, scienza, storia e diritto.

UNESCO,
l’agenzia specializzata dell’ONU

L’UNESCO – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – è un’agenzia specializzata dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). È stata fondata il 4 novembre 1946 e ha sede a Parigi.

L’UNESCO intende “contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza, promuovendo, attraverso l’educazione, la scienza e la cultura, la cooperazione tra le nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, del diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione”.

Nel 1972 l’UNESCO ha adottato la Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale e ha stabilito una Lista del patrimonio mondiale dei beni culturali e naturali di “eccezionale valore universale”, ovvero siti scelti per le loro caratteristiche eccezionali che li rendono i migliori esempi esistenti di un particolare tipo di patrimonio. L’elenco riflette quindi la ricchezza e la diversità del patrimonio naturale e culturale del mondo intero.

Ai sensi della Convenzione i paesi riconoscono che i siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale che si trovano sul loro territorio, senza pregiudizio della sovranità nazionale o dei diritti di proprietà, costituiscono un patrimonio mondiale “per la cui protezione è dovere della comunità internazionale nel suo insieme co -operare”. La Convenzione è quindi un accordo, ratificato da quasi tutti i Paesi, che mira a garantire le risorse intellettuali e finanziarie necessarie per la salvaguardia dei siti che fanno parte della Lista del Patrimonio Mondiale.

Essere un sito UNESCO:
conservazione e gestione

Tutti i beni iscritti nella Lista per il Patrimonio Mondiale devono essere protetti, nel lungo termine, da adeguate norme, regolamenti, misure istituzionali e/o tradizionali per la conservazione e la gestione, in modo da garantirne la salvaguardia.

Alla proposta di iscrizione del sito viene allegato un documento che spiega chiaramente le modalità di protezione: il Piano di Gestione del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.

Il Piano di Gestione è uno strumento atto a garantire nel tempo la conservazione dei valori eccezionali sui quali si basa l’iscrizione del sito alla Lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità UNESCO; è un documento strategico e di coordinamento operativo, che definisce gli obiettivi da conseguire e che provvede all’individuazione delle relative azioni e delle modalità attuative da intraprendere.

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Il Piano di Gestione del sito seriale

Il Piano di Gestione del sito seriale è scaricabile al seguente link

Tutti i partner devono sostenere la salvaguardia del Patrimonio Mondiale attraverso degli obiettivi strategici fondamentali, cercando di assicurare un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo, in modo che i beni possano essere tutelati attraverso attività adeguate che contribuiscono allo sviluppo socio-economico e alla qualità della vita delle comunità di riferimento.

Possono essere messe in atto strategie di comunicazione, educazione, ricerca, formazione e sensibilizzazione, ricercando il coinvolgimento attivo degli enti locali, a tutti i livelli, nella tutela e gestione dei beni facenti parte del Patrimonio Mondiale.