L’ESPANSIONE LONGOBARDA

Nel 572 la capitale del regno fu posta a Pavia, ma per ancora un decennio (dal 574 al 584, Periodo dei Duchi) il dominio longobardo fu retto dai numerosi ducati che godevano di ampia autonomia.
In seguito, grandi sovrani come Autari e Agilulfo (VI secolo), Rotari e Grimoaldo (VII secolo), Liutprando, Astolfo e Desiderio (VIII secolo) estesero progressivamente l’autorità del re, rafforzando l’unione interna del regno.
L’apice della potenza politica longobarda si ebbe con Liutprando (712-744): egli incrementò i possedimenti del regno, arrivando fino alle porte di Roma e sottomettendo i ducati ancora indipendenti di Spoleto e Benevento; seppe inoltre contenere il Papato e svolse una politica di respiro europeo, stringendo rapporti con Franchi e Avari.
Purtroppo l’espansionismo longobardo, con la conquista di Ravenna nel 750, ruppe i delicati equilibri politici della penisola. Il Papato chiese l’aiuto dei Franchi, che nel 774 sottomisero i Longobardi, inglobando, senza eliminarli, tutti i ducati nell’Impero carolingio. Solo Benevento, elevato a rango di Principato, conservò la propria autonomia fino alla conquista normanna (1076).

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