I LONGOBARDI IN ITALIA

Le informazioni di cui disponiamo per ricostruire la più antica storia dei Longobardi deriva- no tutte da un’unica fonte, la cosiddetta Origo gentis Langobardorum (metà del VII secolo), posta a introduzione della raccolta di leggi che va sotto il nome di “Editto di Rotari”. Ad essa attinge Paolo Diacono per scrivere, alla fine dell’VIII secolo, la sua Historia Langobardorum. Le fonti collocano le origini dei Winnili in Scania, l’attuale Scandinavia.
Il progressivo aumento della popolazione li costrinse ad emigrare in cerca di nuove sedi. Secondo la tradizione il popolo si divise allora in tre gruppi e lasciò che fosse la sorte a sce- gliere quale dovesse abbandonare la patria: toccò a quello guidato dai fratelli Ibor e Aione e sotto la loro guida si insediò nella regione chiamata Scoringa, l’attuale Germania settentrionale (Historia Langobardorum, I, 2-3).
In seguitoito all’abbandono delle sedi originarie, e al leggendario scontro con i Vandali, che li vide vincitori grazie all’aiuto del dio Odino, il nome Winnili venne mutato in Longobardi (da lang <> e bart <>), “popolo dalle lunghe barbe” per l’usanza di portare lunghe barbe incolte (Paolo Diacono, Historia Langobardorum, I, 9).
I Longobardi propriamente detti sono attestati storicamente per la prima volta tra la fine del I secolo a.C. e la prima metà del I d.C., tra le popolazioni incontrate da Augusto e Tiberio durante le campagne sul Reno e sull’Elba (Strabone e Claudio Tolomeo Geographica, II, 11.9 e 17); lo storico latino Tacito (I secolo d.C.) ne sottolinea il numero esiguo rispetto agli altri popoli da cui i Romani erano circondati.
Sono di nuovo nominati nel 167 d.C. in occasione delle guerre contro i Marcomanni, quando vennero respinti dalle truppe romane mentre cercavano di passare il Danubio (Cassio- doro, Chronica; Dione Cassio, Historia Romana, LXXII, 1). Si insediarono quindi nelle regioni di Anthaib, Bainab, Burgundaib, forse da collocare tra il medio corso dell’Elba e l’attuale Boemia settentrionale.
Per trovare altre fonti oltre all’Origo bisogna attendere fino al 489, anno in cui i Longobardi fecero il loro ingresso nel Rugiland (Norico) lasciato libero dalle truppe di Odoacre, dopo l’annientamento dei Rugi.
Se fino a questo momento il gruppo longobardo si stempera e si confonde nell’insieme delle etnie che compongono il popolo dei Germani, rendendo difficile seguire il processo migra- torio nelle sue diverse fasi, a partire dalla fine del V secolo, con la formazione di una nuova gens, vengono a definirsi alcuni elementi caratteristici del loro costume e della loro cultura, che ritroveremo nella prima fase di stanziamento in Italia, subito dopo il 568.
Sempre secondo le fonti, agli inizi del VI secolo, i Longobardi si spostarono nel Feld (tra Tulln e Vienna), sconfissero gli Eruli (508) e si sostituirono ad essi come potenza dominante lungo il Medio Danubio.
In questa veste vennero chiamati come alleati prima dall’imperatore Giustiniano, contro i Gepidi, sconfitti nel 552, poi da Narsete, comandante in capo in Italia, contro gli Ostrogoti.

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