Spoleto
Spoleto,
Ducato sulla via Flaminia
Spoleto, in provincia di Perugia, fu una città longobarda con ruolo primario. Tale destinazione si conservò senza soluzione di continuità sino alla tarda antichità e all’Alto medioevo, quando il colle divenne un importante polo cultuale martiriale in funzione della “civitas spoletina” di etnia longobarda. I risultati delle indagini di scavo, connesse alle attività di recupero seguite al sisma del 1997, consentono oggi di confermare il ruolo primario svolto dalla città di Spoleto a partire dal IV secolo. Già nel corso dello stesso IV secolo si delinea una significativa attività edilizia di restauro degli edifici pubblici di età romana, leggibile soprattutto nel teatro e nelle grandi terme pubbliche.
Tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, le testimonianze scritte e il numero delle chiese erette fuori dell’ambito urbano testimoniano il ruolo della chiesa e la forte personalità dei vescovi di Spoleto.
La città doveva avere inoltre un ruolo tutt’altro che marginale anche nel quadro dei contatti di ampio raggio: un indizio significativo in tal senso è l’arrivo a Spoleto dalla Siria, probabilmente nel terzo decennio del VI secolo, del monaco eremita Sant’Isacco, la cui presenza portò all’irradiarsi del fenomeno dell’eremitismo di provenienza orientale, che costituì l’humus di formazione di San Benedetto e del monachesimo occidentale.
Il Comune di Spoleto è socio fondatore dell’Associazione Italia Langobardorum. La componente del sito UNESCO seriale è costituita dalla Basilica di San Salvatore.